Dormire a Jesi, la Milano delle Marche

Non tutti i turisti a cui capita di dormire in un hotel a Jesi sono consapevoli di trovarsi in quella che viene definita la Milano delle Marche. Sin dalla fine del XIX secolo, infatti, questa località, in virtù della sua attività industriale, veniva paragonata alla città lombarda. Ma, in realtà, la sua storia e la sua "nobiltà" hanno origini molto più antiche, come dimostra il fatto che nel XII secolo Jesi è stata la capitale della Respublica Aresina. Insomma, se si decide di soggiornare in un bed and breakfast di Jesi ci si può immergere in una location decisamente suggestiva e affascinante, con diversi edifici innalzati secoli e secoli fa: perfino la cinta muraria, pur essendo stata edificata nel Quattrocento, è ancora quasi completamente integra.

Dopo avere fatto colazione nell'hotel di Jesi in cui si soggiorna, può essere interessante dedicarsi a un tour artistico del posto, a cominciare dal Duomo di San Settimio, realizzato tra il Duecento e il Trecento e poi rifatto nel Settecento. Tra le architetture religiose, degno di attenzione è il Convento di San Floriano, che è considerato la chiesa più importante di Jesi non solo dal punto di vista religioso ma anche dal punto di vista storico. La Chiesa di San Marco si rivela, comunque, altrettanto suggestiva, forse anche perché appartiene a un complesso monastico di clausura: collocata al di fuori della cerchia delle mura, mette in mostra un attraente stile gotico arricchito da un rosone in cotto.

Certo, con la macchina fotografica in mano, non si può fare a meno di immortalare le Mura di Jesi, che compongono una delle vinte fortificate conservate nel migliore dei modi in tutta la regione. Costruite seguendo il tracciato delle mura romane più antiche, sono il frutto dell'ingegno di Francesco di Giorgio Martini e Baccio Pontelli, celebri architetti militari, e sono formate da muraglioni cortinati con torrioni. Tra un pranzo in un agriturismo di Jesi e un'occhiata al Palazzo della Signoria, infine, ecco il Palazzo Colocci, così denominato perché era la residenza gentilizia dei Colocci, famiglia di marchesi locale. Qui, tra l'altro, hanno vissuto gli ultimi discendenti di Amerigo Vespucci, visto che Antonio Colocci è stato il marito di Enrichetta Vespucci, l'ultima erede della casata del navigatore toscano. Qui si può scoprire la Casa Museo Marchese Adriano Colocci Vespucci, aperta da pochi anni dopo un lungo periodo di chiusura.