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Teatri nelle Marche: il Pergolesi di Jesi
Il Teatro Pergolesi di Jesi è uno dei simboli più importanti di arte e cultura nelle Marche. La sua storia inizia negli ultimi anni del XVIII secolo, quando la città di Jesi si rende conto di avere bisogno di un teatro nuovo, in grado di ospitare le rappresentazioni sul palcoscenico in maniera adeguata: un'esigenza che il Teatro del Leone, realizzato nel 1731, non è più in grado di soddisfare, sia per la sua pericolosità che per la scomodità che lo caratterizza. A sostenere la costruzione è il prelato governatore D. Pietro Gravina dei Grandi di Spagna, insieme con un gruppo di nobili cittadini.
Arte e cultura nelle Marche: il Teatro Pergolesi
Così, vede la luce quello che, in un primo momento, viene denominato Teatro della Concordia, costato 24mila scudi e caratterizzato da cento palchetti. Gli architetti sono due: Cosimo Morelli, di Imola, e Francesco Maria Ciaraffoni, di Fano. Morelli si occupa, tra l'altro, di definire la curva ellittica della sala, molto ampia, grazie alla quale la struttura regala una acustica eccellente.
Ai lavori prendono parte anche due celebri artisti neoclassici: si tratta di Felice Giani e di Giovanni Antonio Antolini, ai quali viene assegnato il compito di dedicarsi alle decorazioni pittoriche e alla componente estetica dell'edificio. Giani, quindi, dipinge sulla volta della sala le "Storie di Apollo", con il supporto di Giuseppe Guiducci, di Francesco Micarelli e di Gaetano Bartolani, mentre Antolini, già autore del Foro Bonaparte di Milano, si cimenta nella progettazione del teatro dal punto di vista della scena e dell'arredamento.
Le Marche raccolgono i più bei teatri d'Italia, il migliore emblema di arte e cultura nelle Marche è il teatro Pergolesi
Nel giro di breve tempo, la fama del teatro cresce: inaugurato in occasione del Carnevale del 1798 alla presenza dei giacobini e del popolo, durante il XIX secolo viene sottoposto a diversi interventi di aggiornamento e di completamento. Intorno al 1828, per esempio, viene sistemata la piazza antistante, mentre nel decennio successivo vengono eseguiti lavori di ampliamento e si procede all'installazione sulla facciata dell'orologio monumentale, grazie al finanziamento concesso dal principe Beauharnais. Nel 1850, l'artista locale Luigi Mancini realizza il sipario storico, con la rappresentazione dell'ingresso di Federico II in città, mentre negli anni Ottanta dell'Ottocento la struttura cambia nome, venendo intitolata a Giovanni Battista Pergolesi, famoso compositore originario di Jesi. Così, il teatro diventa a tutti gli effetti il migliore esempio di arte e cultura nelle Marche, e dispetto di qualche momento di stasi per la tradizione lirica negli anni seguenti, a causa del successo degli spettacoli leggeri come i caffè concerto, le operette e le proiezioni cinematografiche. In epoca più recente, nel 1968, il Pergolesi si vede assegnare il riconoscimento di Teatro di Tradizione, concesso anche in virtù dell'interessamento attivo di Carlo Perucci, il direttore artistico della struttura: prima di quel momento a ottenere questa qualifica erano stati solo teatri di città capoluoghi di provincia.
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