A poco meno di 50 chilometri da Macerata, il territorio di Camerino si trova tra la valle del Potenza e la valle del Chienti, in una posizione romantica e spettacolare in cima a un colle nel bel mezzo dell'area montana della provincia. A nord si possono ammirare le cime del Monte San Vicino, mentre dall'altra parte sorge il massiccio dei Monti Sibillini: in mezzo, un continuo alternarsi di colline, querce secolari, boschi e campi coltivati. Bandiera arancione delle Marche, Camerino si fa apprezzare anche per il suo tessuto urbanistico di pregio, con il centro storico - retaggio della città vecchia - in cui l'intonaco rosato del cotto fa da contraltare alla pietra.

Terra di architetture religiose di enorme valore anche dal punto di vista artistico, merita di essere visitata per la presenza del Duomo, realizzato nel XIX secolo da Clemente Folchi e Andrea Vici per sostituire la cattedrale precedente, che venne distrutta da un terremoto alla fine del Settecento. Altrettanto affascinante è la Basilica di San Venanzio, che svolge la funzione di chiesa patronale e che costituisce una testimonianza preziosa dello stile architettonico del periodo tardo gotico.

Camerino: il Convento dei padri Cappuccini e molto altro

La devozione religiosa che si respira in questa zona è testimoniata dal Monastero delle Carmelitane e dal Monastero di Santa Chiara, ma soprattutto dal Convento dei padri Cappuccini, che si trova in località Renacavata: ebbene, è proprio qui che il celebre ordine monastico ha avuto origine. Per quel che riguarda le architetture civili, non si può fare a meno di rimanere incantati di fronte al Palazzo Arcivescovile, con la sua conformazione rinascimentale, che accoglie al proprio interno il Museo Diocesano e che include arredi sacri, ceramiche e dipinti, tra cui una Madonna in gloria col Bambino e San Filippo Neri di Giambattista Tiepolo. Nel Palazzo Ducale c'è, invece, la sede della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Camerino.

A raccontare la storia di questa città provvede, inoltre, la Rocca dei Borgia, una costruzione imponente che venne fatta edificare nei primi anni del Cinquecento da Cesare Borgia, in modo tale da permettergli di tenere sotto controllo il versante sud-occidentale della città. E, a proposito di retaggi del passato, come dimenticare le Porte, costruite per agevolare l'entrata e l'uscita in un'epoca in cui tutto il territorio era protetto e circondato da mura molto antiche? Si tratta della Porta Boncompagni - la più recente -, della Porta Caterina Cibo e della Porta Malatestiana.