Arte e cultura nelle Marche    Urbino

Il Palazzo Ducale di Urbino

La potenza, il talento e l'ingegno degli esseri umani racchiusi in un'opera monumentale simbolo della cultura e della storia marchigiana

Le Marche sono un vero e proprio ricettacolo di monumenti e di edifici che vale la pena di scoprire, non solo se si ha una passione per l'architettura, ma anche - più semplicemente - se si ha voglia di ammirare da vicino un pezzo di cultura e di storia del passato. Il Palazzo Ducale di Urbino ne è un chiaro esempio: costruito nel corso del Quattrocento, sorge in una delle città più prestigiose d'Italia, quella Urbino che, in epoca rinascimentale, era diventata un punto di riferimento per tutta la Penisola.

Il nucleo più antico del Palazzo Ducale è rappresentato dal Palazzetto della Jole, voluto dal padre del Duca Federico da Montefeltro, Guidantonio. Esso deriva, in pratica, dall'unione di due edifici ducali antichi in un palazzo tanto semplice quando piacevole dal punto di vista estetico, costituito da tre piani. Realizzata con i suggerimenti e le idee di Maso di Bartolomeo, noto architetto originario di Firenze, questa porzione di palazzo include, tra l'altro, l'Appartamento di Jole, che deve la propria denominazione alla presenza di un camino decorato con la figura di Jole (e con quella di Ercole). Tra le varie opere d'arte che si possono ammirare, anche una lunetta in ceramica ornata da Luca della Robbia, un tempo presente nella Chiesa di San Domenico.

Tra i vari architetti che hanno contribuito alle meraviglie del Palazzo Ducale di Urbino c'è Luciano Laurana, che ha dato vita allo studio di Urbino, la sala privata di pertinenza del Duca in cui il nobiluomo si ritirava per riflettere e per studiare. Al Laurana, però, si deve anche la facciata dei Torricini, con il suo aspetto quasi fiabesco che regala un po' di magia e un po' di incanto a chi la guarda. Ma non è tutto: Laurana è anche il padre della biblioteca, che ancora oggi accoglie una serie sterminata di manoscritti miniati, del cortile d'onore, che coniuga semplicità e bellezza, e della Sala del Trono.

Chi ha l'opportunità di attraversare le diverse stanze che costituiscono il palazzo, poi, non può che rimanere colpito dalla perfezione delle linee e dall'armonia delle forme. Giochi prospettici in grado di combinare funzionalità ed eleganza, dovuti anche all'ingegno e all'impegno di Francesco di Giorgio Martini, un altro architetto di origine toscana. Ma non si possono non citare, in questa rassegna di meraviglie, le tante opere d'arte raccolte nel Palazzo Ducale di Urbino, come la Muta di Raffaello o i vari dipinti realizzati da Piero della Francesca, il papà della prosettiva nella pittura italiana. Insomma, l'edificio urbinate è un vero e proprio tesoro che comprende, al proprio interno, molti altri tesori: la bellezza del passato emerge in tutta la sua forza anche nel presente, dimostrando la potenza del talento e dell'ingegno degli esseri umani.