Nel corso del Mini tour alla scoperta delle Marche sconosciute sinora abbiamo visitato Moresco unico paese in rappresentanza della provincia di Fermo. Avrò presto il piacere di raggiungere altre località marchigiane che a buon diritto meritano di appartenere all’Associazione “I Borghi più belli d’Italia. Di seguito li elenco comprendendoli nel territorio di rispettiva appartenenza: Offagna, in provincia diAncona, Cingoli, Montecassiano, Montecosaro, Montelupone, in provincia di Macerata, Offida in provincia di Ascoli Piceno, Mondavio e Montefabbri in provincia di Pesaro Urbino. Ho intrapreso l’avventurosa esperienza seguendo un itinerario irregolare lasciandomi suggestionare dai “nomi propri” di queste bellissime località, che testimoniano le vicende storiche occorse agli abitanti, alle terre e alle dimore. Avrei desiderato applicare alla visita un ordine logico ma quando parlo di viaggi spesso l’emozione prevale sulla razionalità. Quindi come coloro che sono soliti saltare di palo in frasca mi sono allontanata da Moresco per dirigermi alla volta di Sarnano e di Visso nel maceratese, dove conto di restare almeno per un po’, parlando di Treia, città che con il suo sport preferito ha dato origine ad un bellissimo Palio la “Disfida del pallone col Bracciale”, un evento che si svolge annualmente durante il periodo estivo.

Prima d’immergermi nelle tranquille vie cittadine per curiosare e conoscere gli aspetti della vita quotidiana della cittadina, mi concedo un salutare periodo di riposo presso il più qualificato “hotel a Treia”, grazioso, accogliente, di dimensioni modeste ma sapientemente arredato in stile tipicamente italiano. Un locale popolare e modesto proprio come piace a me, gestito con classe e cortesia.

Cosa fare a Treia

Purtroppo sta piovendo a dirotto e non sarà possibile mettere il naso fuori dal caldo hotel a Treia senza buscarsi un malanno. Il clima a volte è inclemente con i turisti e riesce a spegnere l’entusiasmo anche dei più coraggiosi. Avvicinandomi al borgo, lungo la strada che da Villa Potenza di Macerata conduce sino alle propaggini degli Appennini, meditavo di trascorre qualche ora seguendo i sentieri che di solito percorrono le squadriglie degli Scout, abituate a trascorrere nei boschi che circondano Treia i loro periodi estivi dedicati all’addestramento e alla sopravvivenza in habitat naturali, applicando i principi della vacanza ecosostenibile. Sono veramente ammirabili questi giovani, penso! Sono davvero bravi ad adattarsi e a reagire positivamente dinanzi alle difficoltà! Vorrei tanto imitarli ma la mia propensione verso la “vacanza lenta” prevale. Proprio come Puc, il fedele bassotto di famiglia, volto le spalle alla pioggia impertinente e dirompente per dirigermi in cucina dove la ristoratrice sta preparando la cena a base di prodotti locali tipici. Mi riscaldo con la tisana di erbe officinali coltivate e raccolte nella vicina fattoria a gestione familiare.