Alloggiare in albergo a Civitanova Marche: ecco perché visitarla

Tra le tante possibilità a disposizione di chi decide di alloggiare in un hotel a Civitanova Marche c'è anche quella di regalarsi delle lunghe escursioni su due ruote: questa località, infatti, è decisamente a misura di ciclista, anche per merito della Ciclovia Adriatica, in fase di completamento, che percorre i due lungomare. Un'altra pista ciclabile è quella che dal lido procede verso la città alta percorrendo il rio Maranello, ma merita di essere percorso, per gli scorci naturali che offre alla visione, anche il tratto che dal lungomare sud costeggia la sponda settentrionale del Chienti per poi unirsi con l'itinerario del Parco Fluviale del Chienti.

Civitanova Marche è stata premiata con la Bandiera Blu delle Marche, la sua spiaggia sabbiosa è una delle mete preferite per il turismo delle famiglie con bambini, grazie alle acque calme e poco profonde.

Insomma, si può chiedere al titolare dell'hotel di Civitanova Marche in cui si soggiorna di prendere a noleggio una bici per concedersi una visita completa della località, anche perché le zone che meritano di essere viste sono davvero tante. Uno dei monumenti più interessanti è, per esempio, il Palazzo Ducale Cesarini Sforza, edificato nel Cinquecento, che presenta affreschi di Pellegrino Tibaldi: lo si può trovare a Civitanova Alta, in Piazza della Libertà. Vicino a Piazza XX Settembre, invece, si trova Lido Cluana, con le sue palazzine in stile liberty. Se si dorme in un hotel di Civitanova Marche tra il porto e la Città Alta, ci si trova in prossimità della Villa Conti, a sua volta realizzata in stile liberty, circondata da un affascinante parco con un giardino all'italiana.

D'altro canto, chi ha scelto un albergo di Civitanova Marche nel quartiere San Marone si trova a due passi da Villa Eugenia, un edificio dalla storia antica e interessante, visto che è stato fatto costruire negli ultimi anni del XVIII secolo da Napoleone I: è un peccato che ora le sue condizioni non siano ottimali, ma la speranza è che tra qualche tempo la si possa visitare di nuovo. Una residenza storica del genere, che deve il proprio nome alla moglie di Napoleone III Eugenia Montijo, ha un valore inestimabile.

Infine, se ci si vuole concentrare sulle architetture religiose, ci si può recare verso la Chiesa di San Marone o verso la Chiesa di Sant'Agostino: la prima aveva, in origine, un impianto romanico, mentre la seconda, che inizialmente era stata intitolata a Sant'Antonio, proponeva un impianto risalente al Duecento. Anche lo scultore di Ancona Gioacchino Varlè ha contribuito alla realizzazione degli stucchi che sono ospitati al suo interno.