Vacanze a Montefabbri
HOTEL Montefabbri
Oggi frazione della città di Vallefoglia, Montefabbri in Provincia di Pesaro Urbino fu Comune fino all'11 aprile 1869 quando un regio decreto lo privò del titolo. Seguendo le alterne vicende della storia umana, i cicli storici di vichiana memoria e i ricicli della contemporanea epoca dedicata all’upcycling e alla vacanza sostenibile abbiamo percorso le antiche contrade di alcuni dei borghi più belli d’Italia. Provenienti da Offida, Offagna, Cingoli, Montelupone, Montecosaro, Montecassiano, Mondavio, Treia, Visso, Sarnano, Moresco, siamo giunti, a Montefabbri, alla fine del Mini tour “Visita le Marche” che abbiamo ipotizzato di compiere utilizzando qualche conoscenza storica e un po’ di fantasia alla scoperta di un' interessante Regione dell’Italia Centrale.
Informati in tempo utile sulla novella realtà urbana delle terre situate là dove scorre il fiume che nasce dal Monte Sasso Aguzzo, allora contese, in epoca rinascimentale, tra i Montefeltro e i Malatesta, evitiamo di cercare ospitalità presso un hotel a Montefabbri e dirigiamo rapidi i nostri passi in quel di Vallefoglia. Apprendiamo con vivo piacere che nel 2015 il Presidente della Repubblica Italiana ha insignito la località marchigiana del titolo di “Citta”, avendo gli abitanti provveduto a sanare le antiche rivalità campanilistiche e a unire in un unico distretto amministrativo il Comune di Colbordolo e quello di Sant’Angelo in Lizzola. Oggi Vallefoglia si è trasformato nel quarto polo industriale ed economico del comprensorio di Pesaro Urbino e conserva gelosamente i suoi castelli arroccati in difesa a Colbordolo e a Montefabbri.
Le dame e i cavalieri
Nello stemma araldico della città di Vallefoglia sono raffigurate le due torri di un Castello antico, probabilmente quelle appartenenti a Colbordolo e a Montefabbri, municipalità rivali oggi unite sotto un unico vessillo.
Raggiungiamo le vestigia del castello a Montefabbri per scoprire ch’esso si sviluppò attorno alla Pieve di san Gaudenzio costruzione religiosa che dominava la vallata. L’arco della Porta Urbica reca testimonianza del Ponte levatoio che forse celò, chiuse all’interno della fortezza, le appassionate storie di dame e cavalieri protagonisti in quelle antiche stanze delle tragiche vicende di cui narrano trovatori e aedi. Noi inguaribili romantici nell’introvabile hotel a Montefabbri avremmo tanto desiderato far rinascere e con il lieto fine concludere la storia di Paolo e Francesca, di Romeo e Giulietta, di Ginevra e Lancillotto, di Tristano e Isotta, archetipi immortali degli innamorati d’ogni paese. Per loro solo un ricordo, un sospiro e forse una preghiera ai piedi dell’effige della Madonna Lattante che saluta il viandante dall’alto dell’arco antico.
Domani e per sempre, durante la Fiesta Globàl degli artisti di strada per le vie del paese, quali bravi giullari osanneremo re, principi e cavalieri, regine, principesse, dame, santi, beati e la Madonna Lattante.
"Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia"
Vostra dev.ma Compagnia Cantando con Puc
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