Natura e parchi nelle Marche

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Natura e parchi nelle Marche    Urbino

La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo

Istituita nel 2001, la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo si estende nei territori di Urbino, Fossombrone, Fermignano, Cagli e Acqualagna, e deve il proprio nome al termine latino "forulum", che significa "piccolo foro". Nella gola, conosciuta sin dai tempi più antichi, i romani scavarono nella roccia due gallerie nel punto in cui risultava più difficile il transito: la prima galleria risale alla prima metà del I secolo dopo Cristo, ed è possibile accedervi unicamente nell'ambito di una visita guidata (la si può vedere, in ogni caso, dalla strada); la seconda galleria, di dimensioni più grandi, è stata conclusa su indicazione dell'imperatore Vespasiano nel 76 dopo Cristo, e oggi è aperta non solo al transito pedonale, ma anche al traffico dei veicoli.

Dal punto di vista paesaggistico, questa riserva naturale offre uno scenario decisamente affascinante, con la sua gola calcarea che, giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo, è stata incisa dal fiume Candigliano. Una storia geologica che ha centinaia di milioni di anni alle spalle, con le pareti della gola composte dalle rocce più antiche, mentre le formazioni superiori del Rosso Ammonitico e della Maiolica si possono apprezzare salendo sul Monte Pietralata.

Gola del Furlo

Oltre che per gli appassionati di geologia, questa location è indicata per tutti gli amanti della natura, anche in virtù delle numerose specie faunistiche che vi si possono trovare: a cominciare dai rapaci, presenti in gran quantità. Nella riserva si trova, per esempio, una coppia di aquile reali, mentre il falco pellegrino nidifica nelle pareti di roccia. I falchi pecchiaioli e i gheppi prediligono, invece, le praterie sommitali, terreno privilegiato anche delle albanelle minori e delle poiane. Al di là dei volatili, merita una menzione il lupo appenninico, che come si può facilmente immaginare è il re incontrastato dell'ambiente boschivo, dove si sposta per andare a caccia di daini, di caprioli e addirittura di cinghiali. Mentre la vegetazione del fiume Candigliano attira uccelli limicoli come la nitticora, la garzetta e gli aironi cinerini, tra i rettili spiccano la luscengola, la vipera comune, il saettone e il cervone. Per quanto concerne la fauna ittica, invece, ecco il granchio di fiume, le arborelle e i cavedani.

E le piante? La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo è un punto di riferimento anche per chi ama stare a contatto con la vegetazione, anche perché vi si trovano specie piuttosto rare tra cui Campanula tanfanii, Muscari tenuiflorum e Moehringia papulosa. Nelle praterie sommitali, infine, ci sono ombrellifere e leguminose, ma soprattutto vari tipi di orchidee, tra le quali l'Orchis militaris e la Dactylorhiza romana. Insomma, uno scenario naturale che merita di essere scoperto, esplorato e vissuto a 360 gradi, in un territorio come quello marchigiano che è sempre ricco di opportunità e di sorprese.

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