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Eremo di S. Silvestro
Siamo nel 1231 e San Silvestro Guzzolini fonda in Montefano di Fabriano, vicino alla fonte Vembrici, quella che sarà la sede di un nuovo ordine di monaci denominato in seguito Congregazione Silvestrina e, sempre nello stesso anno, sempre i Silvestrini fanno edificare il Monastero di San Benedetto dentro la città di Fabriano dove, oltre un secolo più tardi troveranno rifugio abbandonando l’eremo di Montefano. Sarà solo verso il 1450 che questa costruzione –andata in rovina- sarà restaurata e vedrà, nel corso del Seicento e del Settecento, altri interventi di ampliamento fino a portarlo come si trova adesso. Una eccezione è quella della costruzione sopra al monastero che risale agli anni Cinquanta del XX secolo.
Gli appassionati di arte Sacra troveranno interessante nel coro della chiesa, un’opera di un allievo del Tiepolo, Claudio Ridolfi: si tratta della Madonna che porte l’Eucarestia a San Silvestro. Oltre a questo dipinto, notevoli sono anche le quattro statue di legno dorato risalenti al Seicento.
La Chiesa Inferiore, del Duecento, è dedicata a San Benedetto.
Gli episodi della vita di San Silvestro, narrati dal monaco Andrea di Giacomo alla fine del XIII secolo, furono raffigurati da Antonio Ungarini da Fabriano a fine Settecento, nelle 24 lunette che adornano le pareti dei chiostri del monastero.
L’Eremo di S. Silvestro al giorno d’oggi è sede di una comunità di monaci che si occupano di ricerche e di studi e sono specializzati nel restauro di libri antichi anche per via di una ricchissima biblioteca che conta oltre settantamila volumi storici appartenenti all’archivio della Congregazione Silvestrina.
L’Eremo, grazie ad un’ala di quello che un tempi fu un collegio, dispone di una trentina di stanze che sono a disposizione di privati che vogliono trascorrere alcuni giorni di meditazione e di ritiro spirituale.
La Chiesa di San Benedetto
Dipende dalla comunità dei monaci di Montefano la chiesa di San Benedetto, fondata da San Silvestro Guzzolini a metà del Duecento e dedicata a San Silvestro solo tre secoli più tardi. L’edificio ha avuto molte ristrutturazioni ed oggi si presenta con una unica navata ricca di decorazioni che sono di grande impatto per chi entra per la prima volta al suo interno. Notevole lo stile barocco e manierista realizzato da artisti come Pasqualino Rossi, Simone de Magistris e Orazio Gentileschi. Notevoli il ciclo di nove affreschi su San Silvestro che si trova nel presbiterio e la pala dell’altare che rappresenta San Carlo Borromeo in preghiera.
Risale al 1586 la bella cripta intitolata a Beato Giovanni dal Bastone, discepolo di San Silvestro.
Una curiosità: l’emblema del monastero è diviso in due parti. A sinistra si trova lo stemma della famiglia dei Guzzolini alla quale apparteneva il santo e si tratta di un leone rampante a fianco di una croce; a destra quello della Congregazione, tre montagne di cui quella centrale sormontata da un pastorale.
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